In una delle ottordici chiacchierate conoscitive avute con tre quarti delle ottordici agenzie per il lavoro della Steppa Orientale – e mi pare anche giusto, se qualcuno ha voglia di conoscerti mica può limitarsi ad una semplice chiacchierata; facciamone tre, da due sedi diverse, così siamo più sicuri – comunque, uno degli intervistatori mi ha fatto la solita domanda:
I. : …e come mai si è trasferito?
W. : Per lavoro, c’è scritto anche sul curriculum.
I. : Vedo. Potrebbe descrivermi il lavoro che svolgeva?
W. : Se vuole, le faccio un disegnino.
In un burrone di profondità x ci sono un maiale con un paracadute ed un cannone da circo puntato allo zenit. Caricate il maiale nel cannone e, una volta sparato in aria, convincetelo a sacrificare le corde del paracadute per costruire un ponte tra le due estremità del burrone, ovviamente partendo dal centro.
I. : …e quindi lei era...
W. : All’inizio credevo il maiale, poi mi sono accorto di essere il paracadute.