Siamo approdati al venerdì prima del referendum, e benvolentieri mi tuffo a cufaniello nella mappata di gente che dice la sua.
Inutile. Anzi dannoso, e non dico per la richiesta in sé, ma per l’uso paraculo che si é fatto dello strumento referendario. Viene richiesto, stringendo, se allungare o meno la vita utile di un pugno di piattaforme – credo non più di una quindicina – all’interno delle acque nazionali, quindi nelle fantomatiche 12 miglia nautiche. Piattaforme esistenti, non nuove, perché quelle sono già vietate. (E già qui un buon 20% dei pro-si dovrebbero alzarsi e andare fuori dai coglioni.) Ora, a rigor di logica, se fossi un eventuale compagnia petrolifera, con un eventuale interesse a continuare a sfruttare lo stesso giacimento (che a quanto ho capito vengono già sfruttati da decenni, quindi ci sarebbe anche da vedere cosa e quanto resta, in fondo al pozzo), considerando che ho avuto tempo e mezzi a disposizione per fare tutte le prospezioni possibili, posso tranquillamente piantare una metropoli di piattaforme a 13 miglia e tu, nativo dem che mi fai lo sbattone contro le trivelle, potrai continuare a sbatterti in faccia a questa punta diamantata.
Inoltre, sempre per il motivo di cui sopra, io azienda petrolifera posso, anche se lunedì mattina ha vinto il si (e voglio proprio vedere i venti milioni di nostri connazionali, che dopo cinque anni di governo autocraticamente eletti senza dire una parola, tutt’assieme piglia una posizione che non sia a pecora), continuare a trivellare il tuo giardino dietro congruo indennizzo e tu comunque continuare a fare il cesso.
Last but the must, partire da una proposta referendaria che in fondo é anche plausibile, e masticarla, mutilarla e alla fine derubricarla a semplice aggiusto ortografico, usando la forconite dilagante per nascondere il trucco é, come già detto, inutile per il votante e umilante per lo strumento referendario.
Concludo brevemente: é giusto andare a votare ed é giustissimo che si ricorra ad un diritto costituzionale per esprimere o meno il proprio consenso ad una pubblica causa ma, per favore, non limitiamoci a conoscere solo il monosillabo da crociare sulla scheda.